Il Borgo

San Severino

Le origini

In origine, sullo sperone roccioso che si protende sul fiume Mingardo a guardia della vallata, sorgeva una torre realizzata in epoca longobarda, facente parte della catena delle torri di avvistamento, diramatasi da quelle costiere, che permetteva di comunicare anche nell’entroterra.

Questo insediamento ebbe particolare importanza intorno all’anno 1000, sotto la dominazione di Guaimario V, re longobardo di Salerno, il quale voleva creare un vasto impero sotto il suo dominio; ciò non fu possibile, in quanto, a seguito di una congiura ordita dagli Amalfitani e dagli stessi suoi cognati, fu ucciso ed il suo trono passò nelle mani di Pandolfo III.

I principi spodestati, Gisulfo II, Guido e la Principessa Sichelgaita, furono aiutati dai loro fedelissimi a riprendere il possesso del trono, per cui il primogenito Gisulfo, prese il comando ed affidò a Guido la contea di Policastro e la torre di San Severino.

Guido, abile stratega, capì subito che la sola torre era insufficiente a garantire la sicurezza della zona, per cui avviò dei lavori di ampliamento, tentando, probabilmente, di realizzare un castello.

Il feudo diveniva sempre più potente, per cui i confinanti cominciarono a temere per le loro sorti, in particolar modo il feudatario Guimondo Dè Mulsi, che invase il territorio di Guido, suscitando così le reazioni di quest’ultimo, il quale lo propose in giudizio di fronte al Principe di Capua, per dirimere la questione.

Ciò non era nelle intenzioni di Guimondo, il quale attese che Guido, recandosi a Capua, fosse lontano dal castello e, nella Gola del Diavolo, lo attaccò e lo uccise.

I possedimenti di Guido passarono a Guimondo, ma per poco, in quanto i Normanni conquistarono la zona, ed il loro re, Roberto d’Altavilla, detto il Guiscardo (l’astuto), sposò la principessa longobarda Sichelgaita, sorella del principe Gisulfo II e di Guido di Policastro, realizzando una fusione tra i due popoli, Longobardo e Normanno.

Da allora si sono succedute varie dominazioni, Angioini, Aragonesi, Borboni, fino al 1861, quando, con l’unità d’Italia, il paese, che faceva parte della contea di Camerota, passò come frazione di Centola, e lo è tutt’ora……...